
Gola dell’Infernaccio – Un trekking nel cuore dei monti Sibillini
Le Gole dell’Infernaccio sono considerate uno tra i luoghi più suggestivi di tutto l’Appennino Umbro-Marchigiano.
Infatti, qui, la bellezza della natura si unisce al fascino della storia ed al valore di uomini unici.
Se questi tre ingredienti ti piacciono, non puoi perderti una meravigliosa giornata di trekking nel cuore dei Monti Sibillini!

Ti portiamo con noi alle Gole dell’Infernaccio per una giornata di trekking con una meravigliosa vista dei Sibillini davanti i nostri occhi.

Sommario
Cosa sono e dove si trovano le Gole dell’Infernaccio
Le Gole dell’Infernaccio sono una forra – ovvero una profonda gola a pareti verticali molto ravvicinate – scavata dal fiume Tenna tra i monti Priora e Sibilla, nel cuore dei monti Sibillini.
Le Gole dell’Infernaccio si trovano precisamente nella località di Rubbiano nel comune di Montefortino, in provincia di Fermo, all’interno del Parco nazionale dei Monti Sibillini.
Addentrandosi in questa meravigliosa opera della natura si possono percorrere diversi sentieri, alla scoperta della Sorgente del fiume Tenna (Capotenna), dell’Eremo di San Leonardo e delle Cascate nascoste.

Gole dell’Infernaccio – Itinerario e percorso del sentiero E9
Esistono diversi itinerari con vari livelli di difficoltà.
Noi abbiamo scelto di percorrere il sentiero E9 che, dalle Pisciarelle, conduce all’Eremo di San Leonardo e, successivamente, alle Cascate nascoste.

Si tratta di un percorso di livello E, piuttosto semplice, che si può affrontare in sicurezza nel periodo che va dalla primavera all’autunno.
Il sentiero è lungo 9,5 km con un dislivello di 250 mt circa e per percorrerlo sono necessarie circa tre ore (andata e ritorno).
Come arrivare in auto
Per giungere all’ingresso delle Gole dell’Infernaccio abbiamo messo a dura prova la nostra auto – come sempre – lungo un sentiero sterrato di qualche chilometro.
Giunti al termine del sentiero percorribile a quattro ruote, abbiamo lasciato l’auto in strada, immergendoci velocemente a piedi all’interno della gola.

Per comodità ti lasciamo le coordinate Google Maps per sapere dove parcheggiare e fare il percorso delle Gole in tranquillità.
Le Pisciarelle all’ingresso delle Gole dell’Infernaccio
Il primo tratto delle Gole dell’Infernaccio, lungo circa 800 mt, è caratterizzato dalla presenza delle cosiddette Pisciarelle, piccole cascatelle a goccia che si trovano sul versante del monte Zampa e scorrono verso il torrente a fondovalle.
Il sentiero lungo il fiume Tenna
Il secondo tratto del percorso che si addentra alle Gole dell’Infernaccio è un comodo sentiero di breccia battuta che costeggia il fiume Tenna.

Lungo questo tratto la passeggiata è piacevole e rilassante, a meno che tu non decida di fare una foto sugli argini del fiume finendo in acqua, come è successo a noi 🙂

La faggeta secolare dell’Infernaccio
Dopodiché, la pendenza del sentiero inizia ad aumentare ed arriva il momento di attraversare la splendida faggeta, prima di giungere al primo importante punto di arrivo: l’Eremo di San Leonardo.
Nella faggeta abbiamo incontrato delle donne che passeggiavano abbracciando i tronchi.
Non erano un po’ “matte”, ma stavano praticando la silvoterapia, un vero e proprio metodo scientifico utilizzato per la cura e la prevenzione delle malattie attraverso gli alberi!

Il gioiello delle Gole dell’Infernaccio: l’Eremo di San Leonardo
Il gioiello delle Gole dell’Infernaccio è l’Eremo di San Leonardo che sorge sulla cima di uno sperone, lungo un’antica ed importante via di collegamento tra l’Adriatico a Roma.

Si chiamava Golubro ed univa due vallate diametralmente opposte: quella del fiume Nera e la vallata del fiume Tenna.
In passato era frequentata da pastori, carbonai, operai e commercianti che si muovevano verso l’Umbria ed il Lazio per affari e lavoro, ed anche da pellegrini che raggiungevano Roma per devozione.
Poi, proprio come accadde per Cornello dei Tasso, la realizzazione di una strada alternativa che conduceva a Roma attraverso Norcia decretò il progressivo abbandono del Golubro e dell’Eremo di San Leonardo.
Tuttavia, nel 1965 Padre Pietro Lavini – soprannominato da Papa Giovanni Paolo II il “muratore di Dio” – cominciò a ricostruire l’edificio, mattone dopo mattone, fino alla sua morte avvenuta nel 2015.
Praticamente, una vita dedicata a questa missione!
Purtroppo, l’anno successivo alla scomparsa del Padre, l’eremo di San Leonardo fu gravemente colpito dal terremoto che danneggiò sia il loggiato che la parete rivolta sulla Gola dell’Infernaccio.
Tutt’oggi la bellezza dell’edificio è in parte nascosta dalle impalcature che ne consentono la visita in sicurezza.

Dall’Eremo di San Leonardo alle Cascate nascoste
Il sentiero E9 alle Gole dell’Infernaccio prosegue dall’Eremo di San Leonardo verso la cascata del Rio, meglio conosciuta come Cascata nascosta.

Quindi, dopo una sosta rigenerante all’Eremo di San Leonardo con pranzo al sacco e visita della struttura – obbligatori, visto che non ci sono ristoranti né bar in zona – ci siamo incamminati verso il sentiero di destra alla biforcazione che si trova alle spalle di una fontanella (che abbiamo accuratamente caricato nell’app Refill!).
L’ultimo tratto del sentiero è parzialmente franato, pertanto consigliamo di prestare molta attenzione.
Ad ogni modo, la Cascata nascosta è stata un po’ deludente per noi; abbiamo preferito il getto dirompente del fiume a valle!
Torneremo sicuramente alle Gole dell’Infernaccio per scoprire anche il sentiero che conduce alla Sorgente del fiume Tenna!
Che ne dici, secondo te vale la pena visitare le Gole dell’Infernaccio nel cuore dei Sibillini?
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Infine, siamo curiosi di sapere qual è stata la tua prima avventura nella natura dopo il lock down: scrivicelo nei commenti!
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